Il paese “mignon” e il suo curioso nome A formulare la definizione di “paese mignon” per Canevino fu, negli anni ’80, il giornalista Giuseppe Zanini, al quale il Comune di Canevino ha intitolato una strada nel 1992. Mignon, piccolo. Anzi piccolissimo: 119 abitanti dal rilevamento Istat 2011. Eppure Canevino non passa nell’indifferenza. A partire dal nome, che forse deriva da “canabinus” con riferimento alla coltivazione della canapa, o, forse, dal ligure “can”, giallo, e “Ven”, valle, per indicare una valle gialla di ginestre. E poi c’è la chiesa intitolata alla Madonna Assunta, sulla vetta della collina, alla cui base si trovano le sorgente del torrente Versa e del torrente Scuropasso. Un luogo “magico”, come tutti quelli dove si trovano sorgenti, acqua e boschi. Un luogo esposto a scontri e battaglie e almeno 8 se ne contano dall’epoca romana in poi. A confermare l’esposizione all’attacco furono numerosi resti umani di epoca non identificata venuti alla luce negli anni ’30 del secolo scorso in occasione di restauri eseguiti sulla e nei suoi dintorni. Già appartenuta alla Diocesi di Piacenza e particolarmente legata alla sfera di influenza di Bobbio e del suo monastero, la chiesa parrocchiale è attestata come presente sin dal 1259.
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